Orso_Grizzly
2008-06-30 08:12:51 UTC
Ciao a tutti,
Proviamo oggi a fare un'analisi comparata, il più possibile completa,
di questi due capolavori iniziatici: l'uno appartenente al tardo
Impero Romano, l'altro alla storia italiana.
Lucio, il protagonista del primo, si ritrova trasformato in un asino a
causa di un'operazione magica riuscita male, prevalentemente a causa
del filtro di una strega, Pinocchio, invece, chi non lo ricorda? Nasce
burattino e vuole diventare un " bambino vero ".
Notiamo che, inizialmente, Pinocchio è niente più di un ciocco di
legno, che, modellato dalle mani di Geppetto ( il Mastro, o Maestro ),
prende la forma umana, ma è già dotato di vita e di comunicativa fin
dalla prima pagina del libro, chiaro riferimento alla tradizione
ermetica secondo la quale " Tutto è pieno di Dèi ".
Allo stesso modo, il personaggio di Lucio, nonostante sia
perfettamente umano sin dall'inizio dell'opera, ci viene presentato
appena grossolanamente sbozzato, proprio come un ciocco di legno,
lasciandoci intendere soprattutto la sua straordinaria materialità.
Sia l'uno che l'altro, spinti dagli istinti più spontanei, finiranno
per trasformarsi in asini, ma mentre per il primo ciò avverrà
all'inizio dell'opera, e costituirà il filo conduttore di tutte le sue
vicende, fino alla conversione al Culto di Iside, per il secondo ciò
avverrà al culmine delle sue avventure, e sarà l'evento che finalmente
lo porterà in mare, e quindi, nel " ventre del pescecane ", anche
questi chiari simboli del ventre materno, e quindi della rinascita
iniziatica, e conseguentemente di Iside della Natura, laddove
reincontrerà il Maestro, o Sacerdote, che lo condurrà finalmente alla
Rinascita.
Altro fattore degno di nota, è la straordinaria enfasi posta, in senso
tradizionalmente ermetico, sulla purificazione del corpo, laddove nel
primo caso si tratta di un ritorno allo stato umano da quello asinino,
nel secondo di un raggiungimento dello stato umano da quello di ciocco
di legno e poi di burattino.
Possiamo a questo punto sottolineare come sia la progressione della
purificazione collodiana ( da ciocco di legno animato a burattino, e
da burattino a " bambino vero ", ma anche la progressione in senso
peggiorativo burattino, asino, poi di nuovo burattino, e infine
bambino ), il fatto che lo stadio di asino venga raggiunto al centro
della narrazione, proprio nella più profonda immersione nella
materialità, nonché la profonda simbologia iniziatica richiamante il
libro biblico di Giona, che ci lascia quasi osservare da uno spiraglio
il processo dell'Iniziazione ( cosa che, per inciso, in Apuleio non
avviene ), ci facciano capire come le avventure attinenti al
capolavoro collodiano
appartengano di fatto ad una simbologia più recente.
Affrontando le Tradizioni religiose, possiamo osservare come di fatto
qualcosa del genere avvenga se confrontiamo la Tradizione Osiridea con
quella Evangelica, la prima infatti ha ispirato Apuleio, la seconda
Collodi. Osiride viene smembrato in seguito ad un tradimento,
ricomposto da Iside e Thoth dà la nascita ad un figlio, che affronterà
il traditore Seth dando inizio ad una nuova epoca, e risorgerà come
Dio dei Morti. Gesù viene crocefisso in seguito ad un tradimento ( ma
attenzione! Le ferite di Osiride sono quattordici, quelle di Gesù
cinque, ovverosia una+quattro ), il traditore si impicca vittima dei
suoi stessi rimorsi o pentimenti ( che hanno la funzione espressa da
Horus nella tradizione egizia, ma apparentemente ribaltata, non è
infatti il pentimento la colonna portante della tradizione cristiana?
Mentre di quella pagana non è l'orgoglio tanto brillantemente espresso
nella vita e nei versi di Archiloco? ), Gesù torna nel Regno dei Cieli
( l'Amenti? ) diventando cardine e sovrano, dall'Alto, non solo del
Regno dei Morti, ma anche di quello dei Viventi.
A tale proposito, l'analogia tra Osiride e Pietro diventa evidente,
quando consideriamo i simboli della nave, già abbondantemente presente
nella tradizione egizia, nonché le due chiavi, quella del Paradiso e
quella dell'Inferno, che possiamo felicemente avvicinare la prima al
pastorale, la seconda alla sferza, di Osiride, e quindi del Faraone.
Pietro, dunque, raccoglie nel pieno della sua vitalità la tradizione
osiridea e si fa, potremmo dire, Dio dei Morti come il suo
predecessore prima di lui, mentre Gesù sembra incarnare quel principio
al quale lo stesso Osiride-Pietro deve rispondere.( E in questo senso
possiamo cominciare a intendere come la tradizione fatalistica degli
Antichi si permutò in quella cristiana della predestinazone ).
Non diversamente, possiamo cogliere l'affinità tra la Maria ( nome
derivante dalla radice indoeuropea mar- dalla quale giungono a noi sia
le parole " Mare " che " Madre " ) dei Cristiani e l'Iside egizia,
entrambe vergini fruttificanti, così come lo è la terra, che, sempre
vergine fecondata dal Padre Cielo, ci offre i suoi frutti.
Ma torniamo ai nostri capolavori letterari, e a questo punto riusciamo
facilmente a distinguere l'architettura archetipale presente in
entrambi i volumi.
Apuleio: Lucio si trasforma in un asino a causa di un errore nella
composizione del filtro di una strega ( tradimento ), quindi inizia un
percorso di sofferenze e di avventure ( dispersione del corpo di
Osiride, ma anche ricerca da parte del principio materno, o Iside, di
esso allo scopo di ricostruirlo ) destinate allo scopo di fargli
riconoscere lo squilibrio ( Caduta dall'Eden o Peccato Originale? )
presente nella naturale condizione umana, e condurlo a recuperare la
condizione umana ( qui Osiride o l'Inconscio diventa Sovrano del Regno
dei Morti, ovverosia si ottiene il dominio delle potenze inconsce, il
che non vuol dire negarle o frustrarle, ma semplicemente non esserne
più schiavi: è la Realizzazione Alchemica, od ottenimento della
Dominazione sui Dèmoni ), la quale costituisce la " nascita " del
Principio Superiore od Horus dal ventre di Iside della Natura ( motto
ermetico: " La Natura, priva di aiuto, fallisce " ), la Conoscenza e
Conversazione con il Santo Angelo Guardiano della Tradizione Magica,
il completo autodominio scopo ultimo della psicanalisi, nonché il fine
dell'Iniziazione.
Collodi: Un ciocco di legno viene lavorato in burattino dalle mani del
Maestro ( Simbolo ancora una volta del lavoro incompleto della
Natura ), il burattino inizia ad aspirare alla purificazione che lo
farà diventare un " bambino vero ", ma verrà condotto sulla strada
opposta da Lucignolo ( il tradimento: tanto più degno di nota in
quanto, nel caso di Lucignolo, esso è inconsapevole, non diversamente
da quello di Giuda, che pare convinto fino all'ultimo di essere dalla
parte della ragione ), a questo punto, si verifica la trasformazione
in ciuccio ( anche simbolo evidente della condizione asinina, o
eminentemente materiale, delle passioni incontrollate ), ma, come in
Apuleio, è proprio questa condizione, comunque fomite di Conoscenza,
soprattutto nel riconoscimento di essa da parte del protagonista, che
lo porterà, attraverso una serie di eventi, al ventre della balena
dove, non a caso, ritroverà il Maestro, personificazione della Natura
pronta ormai a completare il lavoro, grazie anche agli sforzi e alle
avventure di Pinocchio: tuttavia, notiamo nell'ultima pagina che il
burattino è ancora presente, privo di vita e inanimato,
apparentemente, ma in realtà il burattino è uno strumento mobile,
agito dai fili del burattinaio, e quindi di Pinocchio, che costituisce
quindi un'ulteriore metafora del dominio ottenuto sopra le potenze
inconsce, o, se preferite, sul Regno dei Morti ( e, in effetti, il
burattino è costituito da legno morto, a prescindere che possa
prendere vita nelle mani del burattinaio ).
Ma Lucignolo? Beh, lui rimane un asino, il Simbolo di Seth....
Possiamo dire, in ultimo, che questa è l'impalcatura che ritroviamo in
una quantità straordinaria di fiabe, narrazioni mitologiche o
religiose, capolavori letterari.
In ultimo, si sottolinea che questo scritto non ha in alcun modo
l'ambizione di esaurire le complicate ed irte simbologie legate a
questi importantissimi capolavori letterari ( tant'è che sono stati
saltati episodi importanti come quelli legati alla Favola di Amore e
Psiche, nonché al Gatto e la Volpe, la Fata Turchina, etc. ), ma
semplicemente di ricostruirne le linee essenziali.
Proviamo oggi a fare un'analisi comparata, il più possibile completa,
di questi due capolavori iniziatici: l'uno appartenente al tardo
Impero Romano, l'altro alla storia italiana.
Lucio, il protagonista del primo, si ritrova trasformato in un asino a
causa di un'operazione magica riuscita male, prevalentemente a causa
del filtro di una strega, Pinocchio, invece, chi non lo ricorda? Nasce
burattino e vuole diventare un " bambino vero ".
Notiamo che, inizialmente, Pinocchio è niente più di un ciocco di
legno, che, modellato dalle mani di Geppetto ( il Mastro, o Maestro ),
prende la forma umana, ma è già dotato di vita e di comunicativa fin
dalla prima pagina del libro, chiaro riferimento alla tradizione
ermetica secondo la quale " Tutto è pieno di Dèi ".
Allo stesso modo, il personaggio di Lucio, nonostante sia
perfettamente umano sin dall'inizio dell'opera, ci viene presentato
appena grossolanamente sbozzato, proprio come un ciocco di legno,
lasciandoci intendere soprattutto la sua straordinaria materialità.
Sia l'uno che l'altro, spinti dagli istinti più spontanei, finiranno
per trasformarsi in asini, ma mentre per il primo ciò avverrà
all'inizio dell'opera, e costituirà il filo conduttore di tutte le sue
vicende, fino alla conversione al Culto di Iside, per il secondo ciò
avverrà al culmine delle sue avventure, e sarà l'evento che finalmente
lo porterà in mare, e quindi, nel " ventre del pescecane ", anche
questi chiari simboli del ventre materno, e quindi della rinascita
iniziatica, e conseguentemente di Iside della Natura, laddove
reincontrerà il Maestro, o Sacerdote, che lo condurrà finalmente alla
Rinascita.
Altro fattore degno di nota, è la straordinaria enfasi posta, in senso
tradizionalmente ermetico, sulla purificazione del corpo, laddove nel
primo caso si tratta di un ritorno allo stato umano da quello asinino,
nel secondo di un raggiungimento dello stato umano da quello di ciocco
di legno e poi di burattino.
Possiamo a questo punto sottolineare come sia la progressione della
purificazione collodiana ( da ciocco di legno animato a burattino, e
da burattino a " bambino vero ", ma anche la progressione in senso
peggiorativo burattino, asino, poi di nuovo burattino, e infine
bambino ), il fatto che lo stadio di asino venga raggiunto al centro
della narrazione, proprio nella più profonda immersione nella
materialità, nonché la profonda simbologia iniziatica richiamante il
libro biblico di Giona, che ci lascia quasi osservare da uno spiraglio
il processo dell'Iniziazione ( cosa che, per inciso, in Apuleio non
avviene ), ci facciano capire come le avventure attinenti al
capolavoro collodiano
appartengano di fatto ad una simbologia più recente.
Affrontando le Tradizioni religiose, possiamo osservare come di fatto
qualcosa del genere avvenga se confrontiamo la Tradizione Osiridea con
quella Evangelica, la prima infatti ha ispirato Apuleio, la seconda
Collodi. Osiride viene smembrato in seguito ad un tradimento,
ricomposto da Iside e Thoth dà la nascita ad un figlio, che affronterà
il traditore Seth dando inizio ad una nuova epoca, e risorgerà come
Dio dei Morti. Gesù viene crocefisso in seguito ad un tradimento ( ma
attenzione! Le ferite di Osiride sono quattordici, quelle di Gesù
cinque, ovverosia una+quattro ), il traditore si impicca vittima dei
suoi stessi rimorsi o pentimenti ( che hanno la funzione espressa da
Horus nella tradizione egizia, ma apparentemente ribaltata, non è
infatti il pentimento la colonna portante della tradizione cristiana?
Mentre di quella pagana non è l'orgoglio tanto brillantemente espresso
nella vita e nei versi di Archiloco? ), Gesù torna nel Regno dei Cieli
( l'Amenti? ) diventando cardine e sovrano, dall'Alto, non solo del
Regno dei Morti, ma anche di quello dei Viventi.
A tale proposito, l'analogia tra Osiride e Pietro diventa evidente,
quando consideriamo i simboli della nave, già abbondantemente presente
nella tradizione egizia, nonché le due chiavi, quella del Paradiso e
quella dell'Inferno, che possiamo felicemente avvicinare la prima al
pastorale, la seconda alla sferza, di Osiride, e quindi del Faraone.
Pietro, dunque, raccoglie nel pieno della sua vitalità la tradizione
osiridea e si fa, potremmo dire, Dio dei Morti come il suo
predecessore prima di lui, mentre Gesù sembra incarnare quel principio
al quale lo stesso Osiride-Pietro deve rispondere.( E in questo senso
possiamo cominciare a intendere come la tradizione fatalistica degli
Antichi si permutò in quella cristiana della predestinazone ).
Non diversamente, possiamo cogliere l'affinità tra la Maria ( nome
derivante dalla radice indoeuropea mar- dalla quale giungono a noi sia
le parole " Mare " che " Madre " ) dei Cristiani e l'Iside egizia,
entrambe vergini fruttificanti, così come lo è la terra, che, sempre
vergine fecondata dal Padre Cielo, ci offre i suoi frutti.
Ma torniamo ai nostri capolavori letterari, e a questo punto riusciamo
facilmente a distinguere l'architettura archetipale presente in
entrambi i volumi.
Apuleio: Lucio si trasforma in un asino a causa di un errore nella
composizione del filtro di una strega ( tradimento ), quindi inizia un
percorso di sofferenze e di avventure ( dispersione del corpo di
Osiride, ma anche ricerca da parte del principio materno, o Iside, di
esso allo scopo di ricostruirlo ) destinate allo scopo di fargli
riconoscere lo squilibrio ( Caduta dall'Eden o Peccato Originale? )
presente nella naturale condizione umana, e condurlo a recuperare la
condizione umana ( qui Osiride o l'Inconscio diventa Sovrano del Regno
dei Morti, ovverosia si ottiene il dominio delle potenze inconsce, il
che non vuol dire negarle o frustrarle, ma semplicemente non esserne
più schiavi: è la Realizzazione Alchemica, od ottenimento della
Dominazione sui Dèmoni ), la quale costituisce la " nascita " del
Principio Superiore od Horus dal ventre di Iside della Natura ( motto
ermetico: " La Natura, priva di aiuto, fallisce " ), la Conoscenza e
Conversazione con il Santo Angelo Guardiano della Tradizione Magica,
il completo autodominio scopo ultimo della psicanalisi, nonché il fine
dell'Iniziazione.
Collodi: Un ciocco di legno viene lavorato in burattino dalle mani del
Maestro ( Simbolo ancora una volta del lavoro incompleto della
Natura ), il burattino inizia ad aspirare alla purificazione che lo
farà diventare un " bambino vero ", ma verrà condotto sulla strada
opposta da Lucignolo ( il tradimento: tanto più degno di nota in
quanto, nel caso di Lucignolo, esso è inconsapevole, non diversamente
da quello di Giuda, che pare convinto fino all'ultimo di essere dalla
parte della ragione ), a questo punto, si verifica la trasformazione
in ciuccio ( anche simbolo evidente della condizione asinina, o
eminentemente materiale, delle passioni incontrollate ), ma, come in
Apuleio, è proprio questa condizione, comunque fomite di Conoscenza,
soprattutto nel riconoscimento di essa da parte del protagonista, che
lo porterà, attraverso una serie di eventi, al ventre della balena
dove, non a caso, ritroverà il Maestro, personificazione della Natura
pronta ormai a completare il lavoro, grazie anche agli sforzi e alle
avventure di Pinocchio: tuttavia, notiamo nell'ultima pagina che il
burattino è ancora presente, privo di vita e inanimato,
apparentemente, ma in realtà il burattino è uno strumento mobile,
agito dai fili del burattinaio, e quindi di Pinocchio, che costituisce
quindi un'ulteriore metafora del dominio ottenuto sopra le potenze
inconsce, o, se preferite, sul Regno dei Morti ( e, in effetti, il
burattino è costituito da legno morto, a prescindere che possa
prendere vita nelle mani del burattinaio ).
Ma Lucignolo? Beh, lui rimane un asino, il Simbolo di Seth....
Possiamo dire, in ultimo, che questa è l'impalcatura che ritroviamo in
una quantità straordinaria di fiabe, narrazioni mitologiche o
religiose, capolavori letterari.
In ultimo, si sottolinea che questo scritto non ha in alcun modo
l'ambizione di esaurire le complicate ed irte simbologie legate a
questi importantissimi capolavori letterari ( tant'è che sono stati
saltati episodi importanti come quelli legati alla Favola di Amore e
Psiche, nonché al Gatto e la Volpe, la Fata Turchina, etc. ), ma
semplicemente di ricostruirne le linee essenziali.